(Foto di Francesco Escalona, autore di Giallo tufo [Valtrend, 2011]) |
Se stai soffrendo le pene d’amore, non c’è posto migliore
dove stare dei Quartieri Spagnoli di Napoli. Pure il quartiere conosce l’abbandono,
e ti compiange. I vicoli ti stringono in sudaticci abbracci di condoglianze. Le
campane delle chiese suonano in una malinconica chiave minore. I venditori
ambulanti cantano addolorati, “Maruzzielle! Maruzzielle!”, lasciando dietro di
sé una scia di acqua salata.
If you’re
lovesick, there’s no better place to be than the Spanish Quarter in Naples. It’s
a ghetto that’s been left behind too, and it feels for you. The narrow streets are tight, clammy hugs of condolence. Church bells ring off key. Street peddlers
call out mournfully, “Sea snails! Sea snails!” leaving behind their carts a trail of salt
water.
Tu invece le lacrime le soffochi, perché i Quartieri
non ti lasciano mai solo con il tuo dolore. Dai balconi arrivano sfuriate, pianti,
risate amare. I passanti ti accarezzano con gli occhi. Cammina cammina, sopra
basoli vulcanici che sono lucenti e butterati come caramelle sputate. Anche
durante il piccolo lutto della siesta, il ticchettio solitario delle tue scarpe
fa comparire sull’uscio dei bassi le casalinghe, proprio come la pioggia tira
fuori i lombrichi. Non dicono niente, non c’è bisogno. Chi ha avuto ha
avuto, chi ha dato ha dato.
But you hold
your tears back because the Spanish Quarter won't let you suffer alone. The balconies overflow with fighting, crying, bitter laughter. Passers-by
stroke you with long glances. Keep on walking, over volcanic street slabs as
shiny and pockmarked as sucked candies. Even during the brief bereavement of
the siesta, the pitter-patter of your lonely shoes brings housewives to their
ground-floor doorways like the way the rain brings out the worms. They don’t say
anything, there’s no need to. What’s done is done.
Il quartiere di storie ne ha viste. E la fine era
inevitabile, i segni premonitori già c’erano. Erano scritti negli avvisi
funebri che si spellano come vecchi cerotti, e nello spray nero proprio sotto
casa: Tonino mi manchi. Nell’intonaco
che fatica a cicatrizzarsi dai vecchi terremoti, e nel tufo giallo sotto, il
cuore friabile dei palazzi che si sgretola tra le dita.
Non hai visto i segni, eh va buo’, è normale. Le calamità succedono quando
meno te le aspetti, proprio sul più bello.
The Spanish
Quarter has seen it all. And the end was inevitable, the signs were all there.
They were written in the funeral posters peeling off like old bandages, and in
the words spray-painted in black outside your building: Tonino, I miss you. It was written in the plaster split by old earthquakes
and never fully scarred over, and in the yellow tufa stone beneath it, the
crumbly heart of the buildings that falls apart between your fingers. You didn’t
see the signs, but that’s no surprise. Disaster strikes when you least expect
it, at the very best part.
Come sempre le tue parole non scivolano ma entrano dentro e ti fanno stare la dove tu racconti, a vivere i momenti magici che tu per prima hai vissuto!
ReplyDeleteGrazie, ora mi emozionano le tue parole!
Delete...sei fra quelle persone che, da non napoletane, sanno esprimere i sentimenti autentici di chi ama Napule...tu che hai vissuto negli Spanish quarters per alcuni anni, hai "sentito" la vita quotidiana delle persone che abitano i quartieri...e l'hai fatta tua..nel profondo della tua anima...
ReplyDeleteGrazie mille, Amedeo, il mio desiderio piu' grande e' proprio quello di trasmettere agli altri le bellissime emozioni che mi ha regalato Napoli.
DeleteÈ la seconda volta che sogni il vulcano, è la notte di capodanno... sono arrivato lì con la lettura del romanzo. I segni premonitori... ora per gioco andrò a caccia di queste tue riflessioni, sono sicuro che le troverò, seminate qua e là nelle pagine. Dopo tanti anni una parte della tua anima forse era rimasta imprigionata là nei Quartieri, l'hai liberata scrivendo e hai dovuto scriverle in italiano, perche quello era rimasto il suo idioma?
ReplyDeleteAlessandro, mi fa piacere! In effetti avevo rubato alcune riflessioni dal romanzo, almeno dal vecchio dattiloscritto. I Quartieri non mi lasciano mai, e nemmeno l'italiano. Ormai sogno in italiano quasi ogni notte...
ReplyDeleteThanks for sharing tthis
ReplyDelete