Diciamoci la
verità, scrivo nel blog solo quando mi viene l’ispirazione. E quando ho un
computer.
A couple weeks ago my three-old-year decided
that my laptop needed watering. Because computers are like flowers; they need
to grow. Because they get hot and like to cool off in the shower. Because they
make a really cool sound when they get watered.
Un paio di
settimane fa mio figlio di tre anni ha deciso che il mio portatile aveva bisogno
di essere innaffiato. Perché i computer sono come i fiori; devono crescere. Perché
sentono il caldo e vogliono rinfrescarsi sotto la doccia. Perché fanno un verso
fichissimo quando li innaffi.
The sound is somewhere between a hissing
snake and a huge bag of potato chips getting thrown across the room. Or a cross
between squid rings sizzling in a deep-fryer and a lightning storm zapping all
the power out of the neighbourhood. Then silence, and total darkness.
Il rumore è una
via di mezzo tra il sibilo di un serpente e un enorme pacco di patatine che
viene scaraventato dall’altra parte della stanza. O un incrocio tra lo
sfrigolio dei calamari nell’olio bollente e un temporale con fulmini che fa
mancare la corrente in tutto il vicinato. Poi silenzio, e buio totale.
First I couldn’t
speak. Then I got really loud. And then for the next
ten days my aimless hands, so accustomed to typing brilliant ideas, surrendered
to housework. Soups bubbled on the stove, laundry got stacked in neat little
piles. The toilet bowl sparkled, almost winked. And I hated every minute of it.
All’inizio non
riuscivo a parlare. Poi ho ritrovato la voce, eccome. E poi per i seguenti
dieci giorni le mie mani inutili, così abituate a battere sulla tastiera idee
geniali, si sono arrese ai lavori domestici. Minestre sobbollivano sui
fornelli, i panni erano piegati e accuratamente impilati. La tazza del
gabinetto splendeva, quasi ammiccava. E ne ho odiato ogni singolo istante.
Finally, a new computer turned up and the
house reverted back to its old self. And my little boy took a shining to a new toy:
a Jurassic keyboard, his “computer.” Yesterday on our way to see friends, he
insisted on taking it with him in his carseat, so as I buckled him in I showed
him where the numbers were and where the letters were.
Finalmente un
nuovo computer è comparso e la casa è ritornata in sé. E mio figlio più piccolo
si è fissato con un nuovo giocattolo: una tastiera giurassica, il suo “computer.”
Ieri, uscendo di casa per andare a trovare degli amici, ha insistito nel portarlo
con sé nel seggiolino auto, e allora mentre gli allacciavo la cintura di
sicurezza gli ho fatto vedere dove si trovavano i numeri e dove invece stavano
le lettere.
“Is this a snake?” he asked, in Italian,
pointing to the space bar.
“È un serpente?”
mi ha chiesto, indicando la barra spazio.
As I drove, he began typing vigorously. “What
are you doing, honey?”
Mentre guidavo,
si è messo a battere forte i tasti. “Che fai, amore?”
“I’m writing.” Duh, mommy.
“Sto scrivendo.” Ma sei scema, Mamma?
“What are you writing?”
“Cosa scrivi?”
“A rainbow. A rainbows of colors.” Then
suddenly, “Mommy, a truck! A truck!”
“Un arcobaleno.
Un arcobaleno di colori.” E poi all’improvviso, “Mamma, un camion! Un camion!”
I nearly slammed on the brakes. Let’s just
say I’m a vigilant driver, especially with my most precious goods in the car.
But there was not even an ice cream truck in sight.
Per poco non schiacciavo il freno. Diciamo solo che sono un autista attento, soprattutto
quando sto trasportando la merce più preziosa al mondo. Ma non c’era neanche un
camioncino del gelato in vista.
“No, Mommy, in the computer! Trucks are
coming out my computer!” And he mimicked that crashing, spitting, ear-splitting,
heartbreaking noise that I hoped to never hear again, otherwise known as the
death of the motherboard. Then silence.
“No, Mamma, nel computer! I camion stanno uscendo dal mio computer!”
E ha replicato quel rumore: un’emissione, un patatrac così assordante, così straziante
che speravo di non sentirlo mai più in tutta la mia vita, ovverosia la morte
della scheda madre. Poi il silenzio.
“Are the trucks all out now?” I asked,
turning onto the highway.
“Sono usciti
tutti i camion?” gli ho chiesto, imboccando l’autostrada.
“Oh yes. Now I can write again.”
“Sì sì. Adesso posso
scrivere di nuovo.”
eh, mi dispiace, immagino cosa tu abbia sentito nell'istante in cui hai visto il tuo computer "andarsene".
ReplyDeletema adesso...(entrambi!) potete scrivere di nuovo :)
Grazie! Come diventiamo assuefatti, vero?
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