Photo by Andrea Haffner (www.andreahaffner.com) |
L’attimo in cui mi resi conto per la prima volta che
scrivevo delle frasi in testa, guardavo le mie scarpe che scorrevano sopra il
sentiero di cemento a scuola, e fu bellissimo. Crepe sfrecciavano come fulmini,
foglie d’autunno marroni emettevano scricchiolii soddisfacenti, ed erbacce
dimostravano quell’atteggiamento intraprendente che la scuola cercava di
inculcarmi. Pensavo che tutti quanti scrivessero frasi in testa descrittive del
mondo circostante, e non sapevo che “scrittore” fosse un mestiere. Avevo nove
anni e le scarpe blu.
Later those feet would take me up the crater of Mt Vesuvius,
between the columns of the Acropolis in Athens and the temples of Angkor Wat,
and to the blue edge of a glacier in New Zealand. I have had the good fortune
in life to walk and walk and walk. Yet the closest I’ve come to an actual
pilgrimage was the Sentiero degli Dei high up on the Amalfi Coast. And the only
thing truly spiritual about it – besides the mind-bending views and
death-defying path hewn out of the cliff – was the pack of butter cookies I
left at the end as on offering on the steps of the San Domenico convent.
In seguito quei piedi mi portarono sul cratere del
Vesuvio, tra le colonne dell’Acropoli di Atene e i templi di Angkor Wat, fino
all’orlo blu di un ghiacciaio neozelandese. Nella vita ho avuto la fortuna di
camminare, e tanto. Ma l’unico percorso che ho mai fatto che assomiglia a un
pellegrinaggio è il Sentiero degli Dei, sui monti della costiera
amalfitana. E l’unico aspetto davvero spirituale – oltre alle viste
strabilianti e il sentiero, scolpito nella roccia, che sfida la morte – fu
ineffetti il pacco di biscotti al burro che infine lasciai in dono sui gradini
del convento di San Domenico.
Nothing like the pilgrimage of an Italian woman I’ve
recently befriended. After once blurting out that if she ever managed to
graduate from Bologna University she would walk the Via Francigena to Rome,
Daniela is now walking that walk. A pilgrimage in medieval times, the road for
her is the fulfilment of an impulsive promise to her young self – and aren’t
impulses sometimes the most direct, unfiltered route to the wider universe? In
this very moment, Daniela is beginning her 500-km walk of the Via Francigena,
from Lucca to Rome, to raise funds for the grounds behind the basilica of Saint
Francis in Assisi. To help plant an olive tree in this peaceful spot, make a
donation at https://gogetfunding.com/danielas-volunteer-trip/
or visit Daniela’s blog http://aromaapiedi.blogspot.co.nz/
.
Niente a che vedere con il pellegrinaggio di una donna
italiana che ho conosciuto di recente. Dopo che le scappò di bocca la promessa
che, se mai fosse riuscita a laurearsi all’Università di Bologna, avrebbe
percorso la Via Francigena fino a Roma, ora Daniela parla con i fatti…o con i
piedi. Un pellegrinnagio nel medioevo, il percorso per lei è il mantenimento di
una promessa fatta d’impeto a se stessa anni fa – e non sono a volte gli
impulsi la via più diretta, più libera al vasto universo? In questo stesso
istante, Daniela sta iniziando un percorso di 500 chilometri a piedi lungo la Via Francigena, da Lucca a Roma,
facendo una raccolta fondi per il Bosco di San Francesco d’Assisi. Per aiutare
a piantare un ulivo in questo luogo di pace, puoi donare qua https://gogetfunding.com/danielas-volunteer-trip/
oppure visitare il blog di Daniela http://aromaapiedi.blogspot.co.nz/
.
Why do we walk? To see our world, to meet fellow travellers,
to carve out a parenthesis of reflection in the tornado of our lives? Nel mezzo
del cammin di nostra vita, Halfway down the road of life, wrote Dante in 1309.
And isn’t life itself just like that, a road, a walk? An x to an x with no map
and no clear purpose, with a lot of head-scratching and blisters and heartbreak
in between, and yet we do it anyway.
Perché camminiamo? Per vedere il mondo, incontrare compagni
di viaggio, creare una parentesi per riflettere nel mezzo del tornado della
vita? Nel mezzo del cammin di nostra vita, scrisse Dante nel 1309. E non è
proprio così la vita, una via, un cammino? Una x fino ad un’altra x senza una
mappa e senza uno scopo preciso, con tanto di smarrimento e vesciche e miseria,
eppure lo facciamo lo stesso.
Apparently, on the Way of Saint James (or Camino de
Santiago) pilgrims greet each other with the word Ultreia, meaning “onward” or
“let’s go further,” followed by the reply Sesuia, meaning “let’s go higher.” I
like this. And I think that if life is a walk, we should be saying this to each
other in everyday life. Not hi or see you later but onwards and upwards,
encouraging each other along this rocky, teetering path. Ultreia, sesuia! For
it is only on this walk that we might be able to find some gem of truth, maybe
hiding in a crack, a leaf, the weeds.
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