Non vinco mai niente – il
lotto, ma neanche il cestino della Pasqua in regalo alla scuola materna di mio
figlio. Sarà perchè non compro mai biglietti. Ma da quando ho iniziato a
scrivere il mio blog, ho vinto ben tre cose:
1. A
package of Lavazza Oro coffee (for participating in an initiative on the Lavazza
website). 2. A blue coffee cup from from the wonderful Noemi Cuffia, writer of
the blog Tazzina di Caffè. 3. And – just last week – a twenty-dollar voucher to
spend at La Bottega, a new Italian café in Kingsland, Auckland.
1. Un pacchetto
di Lavazza Oro (per aver partecipato a un’iniziativa del sito web della
Lavazza). 2. Una tazzina di caffè blu dalla stupenda Noemi Cuffia, scrittrice
del blog Tazzina di Caffè. 3. E – la settimana scorsa – un buono da venti
dollari da spendere alla Bottega, nuovo bar pasticceria italiano in Kingsland,
Auckland.
Do you see
the common thread? And I don’t even drink coffee! Well, I did drink it for many
years during my university spell in the paradise of coffee (Naples), both as a
social ritual and as my drug of choice for the long nights staying up
studying…until my guts protested, “Ok, that’s enough now.” Nonetheless, my love
for coffee (though I only allow myself one occasionally) has never died.
Vedete il filo comune? Eppure io non bevo il caffè!
Cioè, l’ho bevuto per molti anni durante il mio soggiorno universitario nel
paradiso del caffè (Napoli), sia come rito sociale sia come droga di preferenza
per le lunghe nottate di studio…finchè le mie povere budella hanno protestato,
“Ora basta però.” Ciò nonostante il mio amore per il caffé (bensì concesso
saltuariamente) non si è mai spento.
Now,
the nice thing about the voucher that I won – in Italian this sounds like a
great title for a novel Il bello del buono, is that just a few days
prior my beautiful friend Flavia, from Rome, had brought over some pastries
she’d gotten at La Bottega café.
Ora, il bello del buono che ho
vinto – oh come mi piace ‘il bello del buono,’ sarebbe un bel titolo per un
romanzo – è che, pochi giorni prima, la mia bellissima amica Flavia, di Roma,
mi aveva portato dei dolcetti comprati proprio al caffè La Bottega.
So, with
my lips covered in pistachio cream, I said to her, “These are so good, Flavia,
what a flash from the past!”
E io, con le labbre spalmate di crema al pistacchio,
le ho detto, “Che buoni che sono, Flavia, proprio un tuffo nel passato!”
“Why
don’t you go back to La Bottega?” she asked. I had only been there once with
her to get a croissant, a Sicilian cannolo, and a cappuccino, while my kids
drenched their T-shirts in warm milk and licked crumbs off the floor.
“Perchè e non ci torni alla Bottega?” mi ha chiesto.
C’ero stata soltanto una volta con lei, a prendere un cornetto, un cannolo
siciliano, un cappuccino, mentre i bambini si inzuppavano le magliette di latte
caldo e leccavano briciole da terra.
“You
know,” I replied, “the cost of living in Auckland is already so high and I have
two kids to feed. But you know what I’ll do? As soon as I find a literary agent
for my manuscript, I’ll take my husband to La Bottega and we’ll stuff ourselves
with croissants and coffee!”
“Sai com’è,” le ho risposto,
“la vita ad Auckland è già così cara e ho due figli da sfamare. Ma sai che
faccio? Appena trovo un agente letterario per il mio romanzo inedito, porterò
mio marito alla Bottega e ci abbuffiamo di cornetti e di caffè!”
Does it
seem to you like pure chance that the following week I won the Bottega voucher?
Will this be my year?
Vi sembra puro caso che la
settimana dopo ho vinto il buono alla Bottega? Sarà questo il mio anno?
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