Wednesday, June 8, 2016

Matters of the heart


Photo by Daniela Benemerito
The only way to truly put an end to that dream I was dreaming called The Endless Summer was that good old stingy slap called The Southerly Wind. That heartless wind straight off the South Pole that reminds us why it is that New Zealand is home to the little blue penguin. Thanks for that, I’m awake now.

L’unico vero modo di porre fine a quel sogno che stavo facendo di nome L’estate infinita era ineffetti un bello schiaffo pungente di nome Il Vento del sud. Quel vento senza cuore proveniente direttamente dal Polo Sud che ci ricorda il perchè in Nuova Zelanda ci vive il piccolo pinguino blu. Grazie mille, sono sveglia adesso.

But on Saturday my little family braved the playground. By the slide I touched my youngest boy’s hand and said, in Italian, “Your hands are cold.” Then I remembered what everybody in Naples used to say whenever they happened to grab my hand: Cold hands, warm heart. Never was a truer word said of this romantic, anaemic girl.

Ma sabato scorso la mia famigliola si è avventurata al parco giochi. Accanto allo scivolo sfiorando la mano di mio figlio più piccolo ho detto, “Hai le mani fredde.” Poi mi è venuto in mente ciò che dicevano tutti quelli che a Napoli mi afferravano la mano: Mani fredde, cuore caldo. E mi avevano azzeccata, una ragazza così romantica, così anemica.

At some point on Saturday I lost my keys. Because we were using my husband’s set, it wasn’t until the next day that I figured out I’d probably dropped them way back at the playground. Although a hassle, the keys would be replaceable, even the expensive remote car key – but not the key ring given to me by a dear friend, a fat red heart, crocheted and stuffed with cotton. Much like my own heart, it’s easy to spot and mushy on the inside.

Ad un certo punto sabato ho perso le chiavi. Siccome usavamo il mazzo di mio marito, soltanto il giorno dopo ho dedotto di averle fatto cadere probabilmente in quel parco giochi. Nonostante la scocciatura, le chiavi erano sostituibili, anche la costosa chiave auto con telecomando – ma non lo era il portachiavi, un regalo di una cara amica, un grosso cuore rosso a uncinetto inbottito di ovatta. Proprio come il mio vero cuore, è ben visibile da lontano e molliccio all’interno.

But Kiwis generally have a heart of gold, and on Sunday afternoon I found my keys right there at the playground, vividly and spotlessly laid out on a large rock, key ring and all. As I headed back to the waiting car, I smiled and skipped through the dry leaves literally wearing my heart on my sleeve, marvelling at my stroke of luck.

Ma in genere i neozelandesi hanno un cuore d’oro, e domenica pomeriggio ho ritrovato le mie chiavi proprio là al parco giochi, posate vividamente e candidamente su una grande roccia, portachiavi incluso. Mentre mi riavviavo verso la macchina in attesa, sorridevo e saltellavo tra le foglie secche, letteralmente col cuore in mano, meravigliata dalla mia botta di culo.

They say the heart wants what the heart wants, you can’t govern it. And after a night of neglect in the bitter cold, it would have been understandable if my electronic key gave me the silent treatment and didn’t let me back in the car. But when I pointed it, red heart and all, at the car and pressed the little button, the car immediately went flash flash. Click. Aaah, the glorious sound of forgiveness.
 
Dicono che al cuore non si comanda. E sarebbe stato comprensibile se la mia chiave elettronica, dopo un’intera notte trascurata nel freddo pungente, mi avesse tenuto il muso e sbarrato l’accesso alla macchina. Ma quando l’ho puntata, cuore rosso e tutto, in direzione della macchina e ho premuto il pulsantino, la macchina ha subito fatto flash flash. Click. Aaah, il glorioso suono del perdono.